Steve Jobs nel fim con Ashton Kutcher


Lasciamo perdere le mie simpatie personali, ma ovviamente ammetto di esserne stata influenzata. Io sono una consumatrice di Apple praticamente dalla tenera età. Ho iniziato con un iMac vecchissimo, ho avuto l'iPhone 3, poi il 4S, poi il MacBook, poi l'iPhone 5S e via dicendo. Nel frammezzo ho provato diversi dispositivi concorrenziali. Mai nessuno con le prestazioni di Apple. Io ho un grandissimo vizio. Quando mi avvicino a qualsiasi cosa che non conosco inizio a studiarla. Quindi, quando ormai tanti anni fa ho avuto tra le mani l'iMac e l'iPhone 3 (custodisco ancora entrambi, entrambi funzionanti) ho iniziato a studiare il mondo Apple, quindi il mondo di Steve Jobs, quando ancora l'iPhone non era uno status symbol ma il primo smartphone che ha segnato l'inizio della rivoluzione nella telefonia. In realtà tutti i dispositivi della Apple hanno segnato l'inizio di una qualche rivoluzione. In realtà, la Apple ha segnato ed insegnato la Rivoluzione.


Steve Jobs, il suo genio ed il suo essere così terribilmente precoce rispetto ai tempi, già lo conoscevo. Ma veniamo al film, Jobs. Ho guardato questo film non sperando di conoscere altro della sua vita, o della vita di Wozniak, ma curiosa di vedere come una mente così straordinaria potesse essere rinchiusa in un'ora o poco più. Il film è palesemente "di parte". Nonostante faccia vedere anche il lato crudo di Jobs, si focalizza ovviamente sul suo genio. Ashton Kutcher, su cui io avevo riposto pochissime speranze, invece mi è piaciuto davvero. A parte l'agghiacciante somiglianza fisica con Jobs, sia nell'età più giovane che nell'età adulta, è risultato ai miei occhi molto credibile. Nella parte e come attore (mi sembra scontato dire che io parlo da spettatrice e non da critica cinematografica).
Il film è un susseguirsi di spezzoni temporali. Inizia nel 2001 con Steve Jobs che presenta l'iPod per poi retrocedere direttamente nel 1974 per raccontare i primissimi esordi. Dagli esordi, al successo, all'uscita di Jobs dalla sua stessa azienda è tutto abbastanza dettagliato, anzi. A sapere che poi si sarebbe fermato tutto al rientro di Jobs alla Apple, avrei consigliato al regista di dedicare meno tempo all'Apple I e all'Apple II e di dedicarne di più all'iMac, all'iPhone e via dicendo (ad esempio, la realizzazione dell'iPhone non viene nemmeno accennata). La cosa che fondamentalmente mi è piaciuta è stato come il film ha mostrato in modo quasi imbarazzante (mi sono sentita così piccola e stupida!) il genio di Jobs, come lui riusciva a prevedere il futuro, ciò che sarebbe successo e quello di cui aveva bisogno la gente. Avendolo visto più volte a me è sempre arrivato questo.
Lo stesso Wozniak (per chi non lo sapesse, era il co-fondatore di Apple insieme a Jobs. Era un genio, leggetevi la sua storia) ha mosso alcune critiche tra le quali spicca sicuramente il fatto che il film, anche secondo lui, ha voluto mitizzare Jobs, tralasciando i suoi lati più oscuri che sono stati appena accennati. Io non l'ho percepito così. Anzi, mi è sembrato fuori luogo insistere sul fatto che, per esempio, non ha voluto riconoscere subito la figlia, oppure che era uno stronzo isterico con i suoi dipendenti. Non ho trovato tutto questo inerente al film, ed è una delle poche cose che non mi è piaciuta. Il film, a mio parere, doveva focalizzarsi solo sulle sue creazioni e non su quello che lui faceva o non faceva in casa sua e via dicendo.

Io vi consiglio di vederlo, a me è davvero piaciuto.
VOTO: 8 

Se non l'avete ancora fatto vi consiglio anche di leggervi la Biografia Autorizzata di Jobs.

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